I LIBRI SALVATI a Dronero, in Val Maira

 

A Dronero, proiezione del documentario sulla storia del monaco benedettino di Marmora e della sua strabiliante biblioteca

 

Padre Sergio de Piccoli, monaco benedettin,o e la sua incredibile Biblioteca di Marmora, la più grande d’Italia tra quelle private, meritano davvero di essere raccontate. E non sono pochi i registi o videoamatori che lo hanno fatto.

Un documentario su di lui e sulla sua storia dal titolo “I libri salvati” di Maurizio Fantoni Minnella, verrà proiettato il prossimo 29 giugno alle 21 nella sala “Ex-Tripoli” a Dronero, in Via Mazzini-angolo Via Roma. L’evento è patrocinato dall’Associazione Don Michele Rossa-Onlus.

 

 

POEVISIONI-FESTIVAL INTERNAZIONALE POESIA GENOVA

POEVISIONI

a cura di Maurizio Fantoni Minnella
12 giugno ore 18.00 Club Amici del Cinema-Genova Sampierdarena

Festival Internazionale Poesia Genova 2012   www.festivalpoesia.org

MICROCOSMI

CASE CHE RESISTONO, 45’

di Maurizio Fantoni Minnella (Italia, 2012)
Molto tempo fa nella grande corte tripartita di Castellazzo di Bollate vivevano almeno seicento persone, perlopiù contadini, suddivisi in piccole e grandi famiglie. Oggi le famiglie sono diventate poco più di quindici, ma le case sono ancora intatte, resistono, insieme ai loro abitanti, ai colpi inferti dalla speculazione immobiliare, colpi che sino ad ora non sono andati a segno. Non è forse casuale che la Corte nel 1945 si trasformò per alcuni mesi, in set cinematografico di un film sulla Resistenza. Il film si intitolava Il sole sorge ancora di Mario Vergano. Quella che vivono oggi, persone e case, è invece un’altra resistenza, in attesa, forse vana, che un altro sole sorga ancora…! Case che resistono è un film poetico che racconta l’intima relazione tra gli esseri umani e l’ambiente e il paesaggio della propria quotidianità.

 
NELLA KASBAH-SUITE D’ALGERI LA CITTA’ BIANCA, 60’

di Maurizio Fantoni Minnella (Italia, 2011)
Ad Algeri, la Kasbah, luogo oscuro e leggendario, ancora oggi conserva il proprio mito. Non ho mai smesso di vederla attraverso gli occhi di Pepè le Mokò e di Alì, ovvero, il bandito che sogna la propria liberazione dalla Kasbah stessa, che lo protegge, ma di cui si sente prigioniero, e il ribelle che sogna invece, un giorno, la liberazione del popolo algerino. Entrambi perdenti, essi sono eroi di un immaginario urbano che diventa reale attraverso il corpo della città, della sua antica anima, la kasbah, sedimento di memorie collettive e di vite individuali. Film di linguaggi e di piani temporali diversi, che mescola brani cinematografici di repertorio da Pepè le Mokò di Julien Duvivier e da La battaglia di Algeri di Gillo Pontecorvo, fotografie e quadri che illustrano la Kasbah nei tempi lontani a riprese dal vivo, il passato al presente, esso è come un mosaico nel quale il respiro della grande metropoli araba del Mediterraneo, protagonista assoluta, si fonde con la seduzione del cinema.
13 giugno ore 18.00 Club Amici del Cinema-Genova Sampierdarena

CINEMA DEI POPOLI SENZA TERRA. KURDISTAN – PALESTINA
BISQUILET (BICYCLE), 18’

di Imdat Serhat Karaaslan (Kurdistan, 2010)
Fırat e suo padre vivono raccogliendo rifiuti. Il più grande sogno del ragazzo è quello di avere una bicicletta. Un giorno ne trova una, però con una ruota sola: ma la grande passione lo spinge ad andare ugualmente in bici, seppure tra mille difficoltà…Quando il cinema non ha bisogno delle parole!!…
Imdat Serhat Karaaslan è nato nel 1984 a Varto. E’ laureato in farmacia presso l’università di Istanbul, ma ha anche studiato Cinema presso l’Università di Kadir. Questo è il suo terzo lavoro cinematografico.

 
DA QUANDO TE NE SEI ANDATO, 58’

di Mohamad Bakri (Palestina, 2005)
Mohammad Bakri visita la tomba del suo maestro, Emil Habibi, uno scrittore e politico palestinese, per raccontargli che cosa è successo dalla sua morte. Sullo sfondo le rivolte dell’ottobre 2000, l’Intifada palestinese, gli attacchi del terrore e la rappresaglia israeliana. Due eventi cambiano il corso della sua vita: l’attacco a Meron nel quale due dei suoi nipoti furono attaccati e condannati per aver aiutato gli attentatori; e la produzione e la proiezione del suo film Jenin/Jenin. Dei tre, il più intenso e poetico dei film del grande attore regista palestinese

 
BAWKE, 16’

di Hisham Zaman (Norvegia, 2005)
Due rifugiati kurdi provenienti dall’Iraq, un padre e un figlio, arrivano alla frontiera con la Turchia dopo aver percorso centinaia di chilometri. Entrambi sono portati in un campo profughi. Per dare al figlio la possibilità di essere libero, il padre decide di tentare la fuga e di abbandonare poi il figlio oltre la frontiera. Il bambino tenta disperatamente di raggiungerlo, ma davanti alla polizia il padre nega di conoscerlo per potergli dare una nuova vita.
Hisham Zaman, (1975— ),è un regista kurdo-norvegese. E’ laureato in cinema presso la Norwegian Film School, a girato numerosi cortometraggi. Bawke ha ricevuto più di 20 riconoscimenti in Festival Internazionali
14 giugno ore 18.00 Club Amici del Cinema-Genova Sampierdarena

CINEMA TOTALE

QUIJOTE, 75’

di Mimmo Paladino (Italia, 2006)

RIBELLI DELLA TORRE FARO BINARIO 21

In anteprima nazionale

Libreria Feltrinelli Express
Milano, Stazione Centrale

8 giugno 2012. ore 18.00 ingresso libero

 RIBELLI

DELLA TORRE FARO
BINARIO 21


UN FILM DI
MAURIZIO FANTONI MINNELLA

 Con un intervento video di Moni Ovadia

e la partecipazione di Giulio Cavalli (consigliere regionale Sel)
Anita Sonego (consigliere comunale Rifondazione Comunista di Milano)

presenti tutti i ferrovieri licenziati protagonisti della lotta

Milano: Stazione Centrale. inverno 2011. Sul binario 24 si consuma da sei mesi la vicenda degli 800 ferrovieri licenziati dei treni letto che tanta parte hanno avuto nello sviluppo del nostro paese. Con essi, ogni giorno, migliaia di uomini e donne, si spostavano dalle regioni più lontane del sud Italia verso il nord, verso Milano, Torino, Genova in cerca di fortuna o semplicemente per trovare un lavoro vero e una vita nuova. La loro cancellazione, voluta da Trenitalia per ragioni economiche di mercato interno, ha privato 800 famiglie non soltanto del lavoro ma anche di un diritto fondamentale sancito dalla Costituzione, facendole precipitare nell’incertezza e nel caos. I treni notte sono un bene comune prezioso come l’acqua; con questo slogan alcuni di loro, a turno, occupano un traliccio alto trenta metri e da quel momento in avanti, comincia la loro storia, dei Ribelli della Torre Faro Binario 21.
Il film racconta i diversi momenti della loro resistenza, il coraggio e l’ostinazione con cui essi hanno deciso di non andarsene, di non lasciare il binario 24 e la torre, divenuti entrambi dei simboli, strumenti necessari a chi non vuole piegarsi, né abbandonare il proprio lavoro nelle ferrovie. Con uno stile che rifiuta la semplificazione giornalistica, il regista coglie invece, insieme alle testimonianze, gli stati d’animo degli uomini, nei momenti morti della loro attesa, in uno spazio neutro, incuneato fra la città e i treni il cui andirivieni ossessivo diventa una presenza costante nel film.

Nazionalità: Italia 2012
Durata: 85’, Colore-B/N
Genere: Film documentario

Maurizio Fantoni Minnella, scrittore, regista, saggista e critico cinematografico, ha al suo attivo numerose opere, tra cui 17 film documentari.

Tutti i film sono disponibili in dvd. Per farne richiesta direttamente all’autore, basta scrivere a minfo@libero.it.

LA QUADRILOGIA PALESTINESE A LUGANO

L’UNIVERSO PAZIENTE.

LA QUADRILOGIA PALESTINESE

 

IN ANTEPRIMA SVIZZERA

A LUGANO

CENTRO SOCIALE MOLINO

Viale Cassarate 8
Area ex Macello

 

 MAGGIO-GIUGNO 2012

17  MAGGIO, ORE 21

ALLA  PROIEZIONE SARA’  PRESENTE L’AUTORE

GAZA A CIELO APERTO

 

MURO CONTRO MURO

CORTOMETRAGGIO

*

24 MAGGIO, ORE 21

ALLA PROIEZIONE SARA’ PRESENTE L’AUTORE

TONIGHT ON JENIN

*

31 MAGGIO, ORE 21

AD EST DI GERUSALEMME

*

7 GIUGNO, ORE 21

IL LATO D’OMBRA

STORIE DI PALESTINESI D’ISRAELE

IL LATO D’OMBRA. STORIE DI PALESTINESI DI ISRAELE

IL LATO D’OMBRA.STORIE DI PALESTINESI DI ISRAELE

QUARTO E ULTIMO DOCUMENTARIO DELLA QUADRILOGIA PALESTINESE di Maurizio Fantoni Minnella

è oggi disponibile in dvd al prezzo di 18.00 euro
per informazioni consultato i siti:
www.quadrilogiapalestinese.org
www.fantoniminnelladoc.org

Nel doppio dvd potete trovare

Il lato d’ombra. Storie di Palestinesi di Israele
Il film è una sorta di viaggio tra i palestinesi d’Israele, ossia tra coloro che dal 1948 in avanti, hanno scelto di restare nella propria terra d’origine, diventata Israele.
Da Jaffa, antichissimo porto del Mediterraneo, abitato dagli arabi, e Gerusalemme Est, attraverso le città di Ramla e di Lod, fino a Nazareth, Cana e ai villaggi palestinesi sulla costa, il film raccoglie numerose testimonianze di palestinesi che vivono la profonda lacerazione della doppia identità, mostrando i luoghi nei quali l’identità arabo palestinese è ancora viva (Jaffa) o in altri in cui essa è ridotta a un cumulo di rovine accanto a cui sono cresciuti ghetti popolari per la minoranza araba.

e i cortometraggi
Stormy weather in Jaffa
Deserts

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Se desiderate conoscere tutti i film de La quadrilogia palestinese potete scrivere a minfo@libero.it
I titoli sono:

GAZA A CIELO APERTO

TONIGHT ON JENIN

A EST DI GERUSALEMME

IL LATO D’OMBRA. STORIE DI PALESTINESI DI ISRAELE

Perché ho deciso di girare film documentari


“ La somma di tutti i documentari finora realizzati,

 si avvicina di molto al  respiro del mondo”

Maurizio Fantoni Minnella

 

Che cosa significa fare documentari oggi in Italia? Innanzitutto esporsi al rischio della dispersione e dell’oblio.  Con questo intendo affermare che la difficoltà a produrre e a distribuire film documentari d’autore, deriva principalmente da un pregiudizio fortemente radicato nella nostra cultura, secondo cui il pubblico corrente, il “comune spettatore”, per dirla con le parole di Oreste Del Buono, non sarebbe affatto pronto ad assimilare un prodotto filmico che si situa in uno strano limbo, ossia tra il cinema di finzione, universalmente riconosciuto perfino nella propria accezione degenerativa di fiction, e il cosiddetto documentario educational senza finalità estetiche.

Ma è proprio la difficoltà, ma anche la pigrizia intellettuale nel definire  questo  “nuovo oggetto filmico”, ad avere per così dire ritardato i tempi di disseppellimento e di rivalutazione critica di una prassi filmica (si badi, non di un genere), la cui definizione più corretta ed efficace è quella di cinema del reale. Del resto i segni di una deliberata dimenticanza, da parte della critica, tutta a favore di un cinema, quello narrativo, ritenuto a torto, maggiore, sono leggibili nella cronica povertà di materiale storico, critico e monografico (perfino nelle filmografie dei singoli autori, viene omessa la maggioranza delle opere documentaristiche!). Infatti, anziché rimarcare semplicemente la diversità del film documentario d’autore, si è preferito ignorarne i valori e i significati, insistendo peraltro sulla sua presunta inferiorità. Ciò è dimostrato, ad esempio, dalla mancanza di una prospettiva storico-critica nell’evoluzione stessa del documentarismo in Italia, quasi che questa nuova ondata di autori e di opere, certamente originata non tanto da una solida tradizione nazionale, (che andrebbe invece sottratta all’oblio), quanto da modelli esterni, da esempi contemporanei non provenienti dal documentarismo puro come i tedeschi Wim Wenders, o Werner Herzog, o da autori esclusivamente di film documentari di grande successo come l’americano Michael Moore. Ed è proprio sull’onda di tale successo che in Italia, con il film documentario d’autore è nata una nuova definizione di documentario; qualcuno preferisce chiamarlo altro cinema o cinema del reale. Quest’ultima mi sembra la più appropriata per un linguaggio che pur rifiutando l’idea di drammaturgia e di conseguenza, l’utilizzo della recitazione, tuttavia ritrova al suo interno, ossia dentro i codici della realtà, dramma, comicità e narrazione.