Presentazione del documentario IL CUORE DI MIA MADRE
IL CUORE DI MIA MADRE. TACCUINO SICILIANO
Un film di Maurizio Fantoni Minnella
C’è una Sicilia dell’antimafia e dei morti ammazzati e una Sicilia della memoria come luogo dove ritornare. Ci sono le strade di Palermo, la sua luce che non si può descrivere ma soltanto guardare, ma anche le ampie e solitarie distese della Sicilia profonda, terra verso cui l’autore di questo film si volge nel tentativo di ritrovare la propria radice materna.
Ad accompagnarlo c’è un amico siciliano, volontario di Libera, che vive in una sorta di avamposto solitario immerso nella campagna, fra ulivi, vigneti e cardi, creato dall’associazione in una terra sequestrata alla mafia. Le riflessione del collaboratore di Libera sul suo lavoro di volontariato presso l’associazione sono uno stimolo per l’autore per approfondire un nuovo aspetto della realtà siciliana.
Egli guida un vecchio pulmino Wolkswagen e con l’autore, giunge nella città di Mussomeli, famosa per il magnifico castello chiaramonteo e per bellezza del paesaggio in cui è possibile ammirare la rocca di Sutera.
I ricordi affiorano di fronte alla vecchia casa degli avi in via Minnella e nella strada vicina dedicata a Paolo Emiliani Giudici, illustre letterato.
Il film, modellato sull’evolversi del viaggio attraverso la Sicilia interna, passando attraverso Palermo, i luoghi delle esplosioni mafiose degli anni novanta, le attività di un’associazione come Addiopizzo, e Cinisi, in quella che fu la casa di Peppino Impastato, possiede un andamento quasi rapsodico, essenziale nel mostrare personaggi e luoghi, appunto, ma anche memorie cinematografiche (Wenders, Rosi, Giordana) che bene esprimono l’anima della Sicilia, sorprendentemente vitale nonostante le ingiustizie e gli orrori subiti per mano della mafia e della malapolitica.
L’autore nel percorrere gli stessi luoghi dei film, è come se ne rivelasse la natura mitica, luoghi che la storia e il cinema, la vita e la morte, sempre intrecciate in un abbraccio solenne e fatale, hanno consegnato ad una sorta di mitologia quotidiana.
Nell’epilogo, ritorna la figura materna e il suo paese natale, come presenza nella quale passato e presente convivono in un segreto equilibrio.
LA BELLEZZA NEL GHETTO-BENVENUTI NEL GHETTO
LA BELLEZZA NEL GHETTO
SABATO 7 FEBBRAIO ALLE ORE 17.45 PRESSO GBGALLERY (Via Roma 8)
LA BELLEZZA NEL GHETTO – MEMORIE DA UN LABIRINTO
con la partecipazione della scrittrice e presidente dell’associazione “Princesa” ROSSELLABIANCHI, la proiezione di frammenti del film “BENVENUTI NEL GHETTO” e gli interventi di CLAUDIO POZZANI, poeta e direttore del Festival Internazionale di Poesia e diMAURIZIO FANTONI MINNELLA, regista e scrittore.
Dopo la breve pausa seguita all’intervento del poeta, scrittore e regista Mauro Macario sulla Bellezza nella Rivista, riprende il ciclo di incontri intitolato Per-corso di Bellezza, organizzato dal Festival Internazionale di Poesia di Genova, da un’idea di Barbara Garassino e Claudio Pozzani.
Contenuto intervento: Il ghetto negli anni ‘60: il suo cumulo di vicoli nella Genova che non esiste più, fatta di prostituzione, di malavita, di gay, di spacciatori e di trans. Di commercianti, di persone comuni, di parrucchiere e di tassisti. Di poliziotti e di gente di malaffare. Il ghetto negli anni ‘70: la comparsa dell’eroina che si porta via l’entusiasmo e la gioia di vivere, la morte per overdose, i suicidi, la disillusione. Il ghetto negli anni ‘80: la piaga dell’AIDS, la paura, la disgregazione della comunità. Il ghetto negli anni ‘90: l’immigrazione selvaggia, i diseredati, i delinquenti, il rivolgimento del tessuto sociale. Il ghetto oggi: la vittoria di Don Gallo e dell’Associazione “Princesa” sull’amministrazione comunale, la ricerca di un equilibrio, la riqualificazione.
Rossella Bianchi è autrice del libro “In via del campo nascono i fiori” (Imprimatur, 2014) e di una raccolta di poesie inedita, presentata alla Stanza della Poesia di Palazzo Ducale in apertura del ciclo “La Bellezza nella diversità”; è inoltre presidente dell’Associazione “Princesa” nata nel 2009 per garantire la promozione dei diritti dei transgender, della loro identità sociale e personale; tale Associazione vanta la presidenza onoraria di Don Andrea Gallo.
Claudio Pozzani è poeta e romanziere; le sue poesie sono tradotte e pubblicate in oltre dieci lingue. Ha creato e dirige dal 1995 il Festival Internazionale di Poesia di Genova e altri eventi all’estero.
Per la sua attività culturale ha ricevuto numerosi riconoscimenti in Italia e all’estero.
Maurizio Fantoni Minnella, scrittore, regista, saggista cinematografico e pubblicista su quotidiani nazionali ed internazionali, ha al suo attivo diverse opere di narrativa, numerosi saggi cinematografici, un saggio letterario su Genova dei viaggiatori e dei poeti, uno politico sul movimento no global e venti film documentari.
Calembour: abitare l’incertezza.
LIBERTA’ SUI MURI-Il primo album fotografico di Maurizio Fantoni Minnella
Libertà sui muri è una raccolta fotografica sul linguaggio urbano dei muri, sui diversi livelli di comunicazione espressi attraverso l’uso della scritta murale, del manifesto pubblicitario o d’informazione e di quello elettorale. Se partiamo da quello più generale dei manifesti murali di diversa natura e tema, scopriamo, nel loro divenire temporale, ossia nel proprio lento e progressivo accumularsi, superficie sopra superficie, da una parte il dissolversi del senso, in una babele di linguaggi del quotidiano per così dire “liberati” e dall’altra, il crescere di un magma coloristico e di forme spurie assai simile alla pittura astratta. E dunque, per paradosso, ad una nuova forma di comunicazione visiva. Se la nostra attenzione si sposta, invece, sui cosiddetti manifesti elettorali, assistiamo ad una temporanea polverizzazione del soggetto politico, presente non tanto nel simbolo partitico quanto nella persona fisica, ossia i “candidati”. Ciò che realmente vediamo sui muri nella breve durata elettorale è il residuo, il fantasma di ciò che è avvenuto altrove, nello spazio angusto della cabina elettorale. Tutta la cinica ferocia sottesa alla prassi elettorale, dove la croce sul foglio richiama, curiosamente, il gesto dell’analfabeta, scopre, rivivendo qui, en plain air, negli strappi casuali o voluti, nel sovrapporsi delle immagini, nel corrodersi delle superfici cartacee e infine, nello sberleffo, la propria, disperata e insieme divertita rappresentazione.
Libertà sui muri è il primo album fotografico digitale di Maurizio fantoni Minnella
In vendita a 8 euro scrivendo a minfo@libero.it
Vita allegra di Graziano Ballinari, mutandologo a Luino
Luino, Cinema Sociale,
Corso 25 Aprile 13, Luino
1 dicembre 2014
Dove è finita la vera Gioconda? 100 anni di mistero
Ore 20.00
Incontro con
Graziano Ballinari
che dialoga con Davide Boldrini
Ore 21.00
Proiezione del documentario
di Maurizio Fantoni Minnella
Chi ha rubato la Gioconda?
Vita allegra di Graziano Ballinari, mutandologo
L’argomento della serata è il mistero della Gioconda. Ad un secolo dal furto che sconvolse Parigi e il mondo dell’arte – l’opera venne rubata dal museo del Louvre dove ritornò due anni dopo – Ballinari, esperto della materia, ma soprattutto discendente diretto di coloro che furono coinvolti nei fatti dell’epoca, intende raccontare la sua verità su ciò che accadde del dipinto e rivelare il luogo dove sarebbe ancora oggi custodita la vera Gioconda. E’ solo leggenda o veramente la Val Veddasca custodirebbe ancora oggi il segreto dei Lancelotti, i ladri della Gioconda? E tra le vecchie mura di una locanda nel cuore delle Prealpi, tra i passaggi misteriosi delle valli al confine con la Svizzera, si celerebbe il tesoro di un furto avvenuto un secolo fa? Secondo la testimonianza raccolta da Ballinari nel territorio del luinese la vera Monna Lisa non avrebbe mai lasciago la Locanda Garibaldi sopra Luino e ancora oggi sarebbe nascosta in una intercapedine dell’osteria di Cadero.
Nella seconda parte della serata verrà proiettato il documentario di Fantoni Minnella CHI HA RUBATO LA GIOCONDA? VITA ALLEGRA DI GRAZIANO BALLINARI MUTANDOLOGO Chi ha rubato la Gioconda? Se quella esposta al Louvre è un falso come sostiene Graziano Ballinari da Garabiolo, il protagonista di questo film, allora dove si trova quella autentica? L’ultima parola spetta appunto a Ballinari, la cui storia parte da un tempo ormai lontano, da una suggestiva valle delle Prealpi, approdando alla ribalta televisiva nazionale come unico cessologo e mutandologo italiano, oltre, naturalmente, come gran cultore della cultura contadina e dei suoi oggetti. Il film racconta la filosofia di Graziano Ballinari, la sua arte in cucina, il rapporto con la pietà popolare, con gli oggetti più impensati, dai cavatappi erotici e dalle mutande storiche da donna alle trappole per topi, e infine l’odio per i politici e per l’attuale governo, e il sogno di un ritorno alla semplicità e alla saggezza del mondo contadino.
LIBERTA’ DI HEVI A NARNI
24 NOVEMBRE 2014
CINEMA MARIO MONICELLI
NARNI
ORE 21.00
LIBERTA’ DI HEVI
presentazione di Hevi Dilara
HEBRON
Dopo i fatti degli ultimi giorni in Palestina riproponiamo all’attenzione del pubblico la visione del documentario di Maurizio Fantoni Minnella HEBRON per ricordare la condizione umana di una palestinese in una città continuamente sotto assedio.
Per visualizzare il documentario:
http://www.youtube.com/watch?v=xIM0gLR1OBY
http://www.youtube.com/watch?v=yTKQ26wPpOo
http://www.youtube.com/watch?v=6_Dmeqb5bpw
http://www.youtube.com/watch?v=dQvtNxECV6c
HEBRON fa parte di un ampio progetto di film documentari sulla condizione del popolo palestinese che comprende anche le seguenti opere:
GAZA A CIELO APERTO
TONIGHT ON JENIN
A EST DI GERUSALEMME
IL LATO D’OMBRA. STORIA DI PALESTINESI DI ISRAELE
Cinema Beltrade
Via Oxilia 10, Milano,
in collaborazione con
FREE ZONE
presenta
LIBERTÀ DI HEVI – UNA VITA PER IL KURDISTAN
Un film di Maurizio Fantoni Minnella
Lunedì 19 maggio alle ore 21.30 il cinema Beltrade è lieto di presentare il film LIBERTÀ DI HEVI – UNA VITA PER IL KURDISTAN, di Maurizio Fantoni Minnella – alla presenza del regista e di Paolo Limonta e con la presenza e testimonianza di una cittadina kurda rifugiata politica a Milano da 14 anni.
Il film dà voce a Hevi Dilara, il cui nome non figura sui documenti, perché in Turchia è proibito dare ai bambini un nome kurdo. Hevi è una nota rifugiata politica, fuggita dalla repressione turca 17 anni fa nascondendosi sotto un TIR. Musicista e poetessa, Hevi è stata perseguitata per aver fatto parte di un gruppo di musicisti kurdi, di cui era la cantante. Oggi Hevi vive a Roma, dov’è giunta giovanissima, ed è la direttrice artistica del Festival del cinema kurdo. Attraverso il Festival, appelli e dibattiti pubblici, Hevi non smette di lavorare per una maggiore informazione e consapevolezza in Italia e in Europa rispetto alla situazione del popolo kurdo. Oggi lo fa anche attraverso questo film, che raccoglie la sua testimonianza e mostra i luoghi dove Hevi ancora non può tornare. La vita di Hevi è segnata da ferite profonde e dalla nostalgia per la sua terra e la sua famiglia, ma è riuscita a trovare le risorse per non arrendersi e guardare al presente e al futuro del suo popolo con ottimismo ed energia, nonostante le difficoltà. A patto che il mondo sappia.
Info
Cinema Beltrade, via Oxilia 10 (MM1 Pasteur, tram 1 fermata Morbegno).
Ingresso per i tre film: intero € 6,50; ridotto €5,00.
http://www.cinemabeltrade.net/
tel. 02.26820592; FB cinemabeltrade;
prenotazioni: prenota@cinemabeltrade.net
la prenotazione è gratuita – il biglietto va ritirato entro 15 minuti dall’inizio
Barz and Hippo: 02.95339774/348.2666090
info@barzandhippo.com; FB barzandhippo; twitter @barzandhippo
LIBERTA’ DI HEVI A LUINO
LIBERTA’ DI HEVI
UNA VITA PER IL KURDISTAN
UN FILM DI
MAURIZIO FANTONI MINNELLA
SELEZIONATO QUALE FILM ITALIANO AL
REFUGEE’ FILM FESTIVAL DI TOKYO 2014
SARA’ IL 5 MAGGIO, ORE 21.OO
AL CINEMA TEATRO SOCIALE DI LUINO
SARANNO PRESENTI IN SALA
MICHELE ANDREOLI,
GIORNALISTA E DOCUMENTARISTA
MAURIZIO FANTONI MINNELLA,
SCRITTORE, CRITICO CINEMATOGRAFICO E REGISTA