Al Missing Film Festival il nuovo corto di Maurizio Fantoni Minnella

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I primi due cortometraggi, “Antitesi” e “Agnese transitoria” (entrambe prove di laurea per la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano), esplorano le possibilità e i limiti della rappresentazione cinematografica dell’erotismo oggi. I secondi due, “Trattato dei Manichini” e “Proprietà Pirata”, con una forma video-saggistica il primo e documentaristica il secondo, pongono un interrogativo intorno agli spinosi argomenti dell'”usare” e dell'”abitare”. Tutti e quattro i lavori, con linguaggi diversi e addirittura antitetici, sono mossi da un unico interrogativo: quale “forma di vita” – a parte quella imposta dalla società dei consumi di massa – è ancora possibile?

“Antitesi” di Vittoria Maiolo, con Federica Carra e Alberto Fasoli, 19

Sinossi: Sofia è una giovane donna timida, introversa ma determinata a diventare una cantante professionista. Prende lezioni di canto per realizzare il suo sogno ma l’ambigua relazione che si instaura con il suo maestro sconvolge la sua vita.

“Agnese Transitoria” di Stefania Carbonara, con Marta Cristofanini e Tiziano Canello, 22′

Sinossi: La fantasia di Agnese è sollecitata da situazioni erotiche assurde e surreali, in un viaggio sensuale alla scoperta di sé e del proprio corpo, all’interno di un rapporto di coppia minacciato dalla curiosità di esplorare pratiche erotiche “sotterrate” dai tabù.

“Trattato dei manichini” di Francesco Fogliotti, con Laura Mancini, 12′

Sinossi: Video-saggio liberamente ispirato all’opera narrativa e grafica di Bruno Schulz (1892-1942): la scatenata anarchia dell’immaginario (in cerca di una “seconda Creazione”) deve vedersela con la regola crudele della storia, di cui Schulz – ebreo polacco deportato nel ghetto di Drohobyč – fu una delle vittime.

“Proprietà Pirata” di Maurizio Fantoni Minnella, 12′

Sinossi: Dedicato alla memoria di Luciano Giaccari (1934-2015), pioniere della videoarte, il film è una meditazione sull’inesorabile passare del tempo e sul riutilizzo degli spazi per mezzo della “street art”: pratica in cui il concetto di proprietà è rimesso violentemente in discussione.

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